Informazioni

Autori: Irene Dimasi, Gaia Fantini, Arianna Venturini e Federica Boggiani

[Blog creato per il progetto d'esame universitario, UNIPV, del corso di Comunicazione digitale]

martedì 23 luglio 2013

Mangiare biologico conviene ... ecco i vantaggi!


Per definizione, gli alimenti biologici sono prodotti derivanti da coltura biologica; un'agricoltura che promuove la biodiversità, esclude prodotti chimici o sintetici, sfrutta la fertilità naturale del terreno ed aborrisce ogni genere di OGM (organismo geneticamente modificato).

E' un dato di fatto, dati scientifici alla mano, che gli alimenti biologici siano qualitativamente superiori a quelli ottenuti da agricoltura convenzionale; e questo perchè contengono elevati valori nutritivi quali  vitamine, sali minerali ed oligoelementi rendendoli così più buoni, gustosi e sicuri.

Cresce sempre di più il numero delle persone che, ogni giorno, scelgono, acquistano e mangiano prodotti biologici. Ecco a voi le motivazioni principali:
  • Comprare cibo biologico aiuta a ridurre l'inquinamento delle falde acquifere (i pesticidi inquinano pesantemente le nostre fonti idriche!)
  • Scegliere carne biologica diminuisce l'esposizione ad antibiotici, ormoni sintetici e farmaci (moltissimi animali vengono "gonfiati" a questo scopo e noi, naturalmente, mangiando la loro carne assorbiamo ed ingeriamo le stesse sostanze!)
  • Gli alimenti biologici sostengono la biodiversità, sono maggiormente controllati e testati quindi più sicuri.
  • Mangiare alimenti biologici ha, per il nostro organismo, esiti positivi e a lunga durata quali effetti protettivi, ricostituenti ed antietà (addirittura aiuta a ridurre il cancro!)
  • Previene il deposito di tossine chimiche nel corpo (soprattutto le neurotossine dannosissime per il cervello e le cellule nervose!) e velocizza lo smaltimento di quelle già presenti
  • Crescendo su terreni puri, questi alimenti rinforzano il metabolismo e le difese, stimolando la rigenerazione di organi e tessuti
  • Infine, sostiene l'habitat della fauna selvatica, sostiene la terra (a differenza di pesticidi, fertilizzanti e gas chimici che la distruggono!) e aiuta a garantire il sostentamento di agricoltori indipendenti.

MANGIARE BIOLOGICO CONVIENE DAVVERO!


lunedì 15 luglio 2013

Upcycle

RICICLO CREATIVO

Per riciclo si intende l'insieme di strategie e metodologie volte al recupero di materiali utili, dai rifiuti, al fine di riutilizzarli anziché smaltirli direttamente in discarica e inceneritori. Possono essere riciclate materie prime, semilavorati o materie di scarto derivanti da processi di lavorazione.
Il riciclaggio previene dunque lo spreco di materiali utili garantendo maggiore sostenibilità al ciclo di produzione/utilizzazione riducendo il consumo di materie prime, l'utilizzo di energia e l'emissione di gas serra associati.
Gli americani lo chiamano Upcycle, noi in Italia riciclo creativo; e consiste nel dare nuova vita, forma ed impiego a prodotti nati ad uso diverso.



Si tratta di prestare attenzione a tutti gli oggetti che ci circondano e che utilizziamo quotidianamente e osservarli in maniera creativa, alternativa e (perché no?) ecologica!
Si tratta di prestare attenzione a riutilizzare gli oggetti che normalmente gettiamo in spazzatura, di riciclare insomma. Di trasformare oggetti morti in qualcosa di vivo ed utile. Ri-arredare, decorare, costruire o rottamare, colorare ed incollare, cucire e ritagliare. Dare spazio alla nostra fantasia!




Si tratta di risparmiare (si tratta di vero e proprio risparmio monetario) fior di quattrini  dedicando un poco del nostro tempo a “lavoretti manuali di uso e riuso”.
Notizie dell’ultima ora…
Dal 11 al 28 luglio, per la prima volta in Italia, a Padova si terrà l’Expo per il riciclo creativo, lo SCRAPout! Presso il Parco Europa e la Cattedrale dell’ex macello in due enormi aree verdi. (Niente di meglio, vero?)
Il nome ufficiale è Progetto Scrap e si tratta di laboratori, espositori, workshop ed eventi con oggetti di ogni forma e colore che sono stati riadattati nel rispetto dell’ambiente, del riutilizzo e della creatività assoluta. Artisti, designer, artigiani e amanti del “fai da te” che amate creare o ideare nuovi oggetti partendo da materiali di riciclo… siete i benvenuti!

Nulla si crea e nulla si distrugge: tutto si trasforma! (Citazione)



Siti per approfondimenti sul tema:

martedì 9 luglio 2013

Arte Sella ... l'arte e la natura sono un tutt'uno!


In Trentino, più in particolare nella Val di Sella, una vallata che si trova nel comune di Borgo Valsugana, si trova Arte Sella, una sorta di museo d'arte completamente immerso nel verde. Forse, però, definirlo solamente museo è limitativo; in realtà si tratta di una vera e propria manifestazione a livello internazionale di arte contemporanea che dal 1986 promuove, ospita ed accoglie progetti artistici di bellezza incomparabile. 




Le opere, seguite giorno per giorno dall'artista fino a completa ultimazione, sono collocate all'aria aperta in boschi, alture, vallate, pianure e liberamente accolgono l'occhio e la visita di decine e decine di visitatori, curiosi o turisti. Si tratta di progetti ottenute con l'uso di foglie, sassi, rami e tronchi di diverse forme e dimensioni, terriccio e muschio; l'autore, attraverso la sua creazione, esprime se stesso e la propria arte creando un indissolubile rapporto con la natura, rispettandola e traendo da essa l'ispirazione necessaria. Le opere, data la loro "organica natura" non hanno vita eterna ed una volta conclusa la manifestazione o lo specifico incontro muoiono rientrando lentamente e a pieno diritto nel ciclo di vita naturale.


Tra le opere di più straordinaria bellezza e ricchezza artistica troviamo la "Cattedrale Vegetale" di Giuliano Mauri creata appunto per Arte Sella nel 2001. Si tratta di una sorta di edificio composto di rami, tronchi e foglie la cui architettura ricorda la forma di una cattedrale. L'autore, di origini italiane, e purtroppo scomparso nel 2009 è conosciuto non soltanto nel Bel paese ma anche in Europa, soprattutto in Germania e in Polonia dove ha lavorato.




martedì 2 luglio 2013

Flash News

Copenaghen eletta la città più green al mondo!

E' la città in cui si vive meglio secondo la rivista inglese Lifestyle Monocle che, come ogni anno, ha stilato un sondaggio sulle qualità di vita di ogni paese tenendo conto, tra l'altro, di collegamenti e trasporti (con 350 km di piste ciclabili ed autobus panoramici elettrici), sicurezza pubblica, svago e servizi pubblici, inquinamento acustico e traffico, opportunità culturali e molto altro. 
La vincitrice è proprio lei, la capitale della Danimarca!
Un bel traguardo, non c'è che dire, e che quest'anno si somma al centenario della Sirenetta, simbolo della città, e al centosettantesimo compleanno del Tivoli, uno dei più vecchi e visitato parchi divertimento al mondo.

sabato 29 giugno 2013

Flash News


E' nata a Tokio, l'idea di piantare frutteti nei viali, nelle piazze metropolitane o nei quartieri degradati, la città infatti è famosa per la fioritura primaverile dei ciliegi.
Coltivare orti su tetti e terrazzi, costruire e coltivare giardini all'interno delle abitazioni ... il cosiddetto Urban Farming o Orto Urbano sta diventando di moda! 
Seguendo le eco-orme di Tokio altre grandi città come New York, Londra e Berlino si sono lasciate avvolgere e conquistare da questa idea. I benefici sono tanti e di grande importanza difatti si limita lo smog, il surriscaldamento estivo dovuto al cemento e l'abbellimento e riqualificazione di molte zone abbandonate o poco curate. In questa maniera si aiuta a rendere le città più ecologiche ed autosufficienti. I cittadini, abitanti delle zone e non, ne sono entusiasti!
Finalmente, da qualche tempo, l'idea sembra esser attecchita anche in Italia. Infatti secondo i dati della Cia (Confederazione internazionale agricoltori) sono più di 4 milioni gli italiani coinvolti in questa nuova forma di agricoltura che permette di vivere maggiormente a contatto con la natura mangiando frutta e verdura a chilometro zero.
L'idea ci piace molto. E a voi?

venerdì 21 giugno 2013

L'ecocidio ... diventa legge!



Ecocidio è sfruttamento e distruzione del suolo, è inquinamento di mari, laghi e fiumi. 
Ecocidio è la deforestazione e il commercio illegale di legname.
Ecocidio è inquinamento acustico, inquinamento atmosferico e delle falde acquifere.
Ecocidio è tutto questo ed altro ancora.

Ecocidio è la la distruzione e la conseguente morte di un ecosistema causato da calamità naturali o da agenti umani; è l'assassinio di habitat animali e vegetali. L'ecocidio, naturalmente, porta con se gravissimi danni a medio e lungo termine non solo per l'ambiente, per gli animali e la vegetazione ma anche e soprattutto per l'essere umano.






Devastare un eco-ambiente è un crimine e come tale va considerato. Ecco perchè due organizzazioni mondiali, l'International Academy of Environment Sciences e la Fondazione Sejf, che da tempo lottano per la difesa degli ecosistemi e degli ambienti di tutto il mondo, hanno avanzato la richiesta di equiparare i crimini ambientali ai più gravi ed efferati crimini contro l'umanità. Questa proposta è, recentemente, arrivata ai tavoli di Bruxell dell' Unione Europea e mira a far classificare l'ecocidio un vero reato a tutti gli effetti.

Sostenere ed incoraggiare questa proposta è doveroso e tutti noi possiamo contribuire leggendo e sottoscrivendo la petizione presente sul sito Endecoside.


Fermare questi scempi è un nostro dovere perchè i reati compiuti ai danni degli ecosistemi portano, quasi sistematicamente, all'annientamento delle risorse vitali del nostro pianeta andando ad incrementare mancanza di approvvigionamenti e povertà, tensioni sociali ed economiche. 

Distruggere l'ambiente equivale a distruggere la biodiversità, l'esistenza stessa di ogni essere e/o creatura. Pensaci!



domenica 16 giugno 2013

Madrid: la stazione ferroviaria di Atocha è, ora, anche un bellissimo giardino botanico!



La stazione ferroviaria di Atocha si è arricchita ed impreziosita oltre ogni dire. E' diventata un vero e proprio giardino botanico ... ricco, lussureggiante ma soprattutto green!





http://www.tuttogreen.it/la-stazione-madrilena-di-atocha-ora-e-unenorme-serra/


L'aspetto tropicale è dato da oltre 7000 piante, di cui 260 sono di origine tropicale. La luce è fornita dalle lunghe lastre di vetro che ricoprono il tetto dell'edificio. I bellissimi e vivaci colori, il profumo intenso di fiori nonchè l'atmosfera accolgono viaggiatori da ogni dove, che rimangono incantati e piacevolmente colpiti. Sembra di passeggiare in un giardino o in una serra che quasi ci si dimentica di essere in una stazione.







Non è che, per caso, avete in programma un viaggio a Madrid? 

sabato 1 giugno 2013

Orto Botanico di Pavia


Istituito nel 1773, grazie a Fulgenzio Witman che istituì la prima cattedra di Botanica e l’avvio al progetto di un orto botanico a Pavia, prima come supporto allo studio e all’insegnamento della botanica in campo medico in seguito adibito all’insegnamento e alla ricerca nell’ambito delle scienze naturali.


L’anno seguente venne insediato il Laboratorio di Chimica. Dal 1996 l’Orto è legato al Dipartimento di Ecologia del Territorio e degli Ambienti Terrestri, che ha inglobato il precedente Istituto di Botanica.
Dal 2002 fa parte della Rete degli Orti Botanici della Lombardia. Del Dipartimento di Ecologia del Territorio fa parte anche la Riserva Naturale Integrale “Bosco Siro Negri” in Comune di Zerbolò, il cui Centro Didattico e Divulgativo è collocato presso l’Orto Botanico. Nel febbraio 2005, nel medesimo settore dell’Orto Botanico è stata inaugurata la Banca del Germo-plasma per la conservazione dei semi di piante autoctone minacciate della Lombardia.

Le finalità ed i compiti dell’Orto Botanico sono:

• la ricerca scientifica
• la conservazione della biodiversità vegetale
• la sua esposizione al pubblico
• l’educazione ambientale ad essa connessa.


Ad oggi la superficie totale dell’Orto è di circa due ettari, compresi l’edificio dipartimentale e le serre. Queste ultime sono numerose e di grandi dimensioni:

Serre tropicale à una serra caldo-umida costruita nel 1974 che accoglie una collezione di piante esotiche, provenienti da Africa ed America, da frutto, aromatiche, da legno e ornamentali tra le quali palme, pteridofite, liliacee ed euforbiacee.

Roseto à situato nella parte meridionale del giardino, risulta suddiviso in tre ampi settori: rose selvatiche, rose antiche e ibridi moderni

Serre scopo liane à progettate da Piermarini nel 1776, possiamo trovare una collezione di piante officinali, una ricca collezione di piante succulente ed una collezione di Cycadaceae, separate tra loro da un atrio di pietra.

Sezione Erbari à una vasta raccolta di piante medicinali, fiori, licheni seccati, tenuti in vasi di vetro. Tutti i campioni sono etichettati accuratamente con luogo e data di raccolta materiale.

Sezione arboreto à In questa sezione sono ospitate numerose specie arboree ed arbustive.




A ridosso della facciata nord dell’edificio è coltivato il Tè (Camellia sinensis), introdotto a Pavia nel 1890. Nelle aiuole triangolari, che fiancheggiano il viale di accesso alle Serre Scopoliane, vi è una collezione di Piante Nemorali caratteristiche del sottobosco delle foreste planiziali e in vario grado minacciate. 

L’orto botanico di Pavia si trova in via S. Epifanio 14 e l’ingresso è gratuito.

venerdì 31 maggio 2013

Museo della tecnica elettrica


Il museo, di recente costruzione, è una struttura lontana dai classici e stereotipati musei  in quanto si autodefinisce un centro di educazione dove il visitatore può conoscere ed apprendere sperimentando.
1937 è la data del primo brevetto elettrico che dà l’avvio alla storia delle telecomunicazioni che porta a sua volta alla nascita dei processi sociologici, culturali ed umanistici come li conosciamo oggi.
Gabbia di Fahreneit à Uno dei primi esempi di trasformatore, con corde in rame.
Nel 1952 Franklin dimostra che il fulmine è di natura elettrica, dando il via ad una serie di sperimentazioni per tentare di controllare ed incanalare questa nuova fonte di potere.
Tra i primi settori a sperimentare l’energia elettrica vi è certamente la medicina, che impiega l’elettricità per trattamenti differenti (la cura per il mal di testa, ad es.). Nella prima metà dell’800, l’elettricità entra nei laboratori e viene sfruttata nel settore comunicativo (telegrafo) e in quello dell’illuminazione (luce elettrica).
1876-1879 date dei primi brevetti del telefono (Bell e Meucci). Il telefono trova un immediato riscontro a livello sociale sia da punto di vista politico sia tecnologico, in quest’ultimo caso, dovuto soprattutto alla crescente richiesta e diffusione che in poco tempo lo riguarda. Telegrafo e telefono convivono, fianco a fianco, per molto tempo soprattutto per quanto riguarda le comunicazioni ufficiali (del 1848 è il primo messaggio che dall’Inghilterra raggiunge l’America).                                                                                                                                            
Le prime chiamate in teleselezione risalgono al 1913 (1961 prima chiamata in teleselezione da Torino a Roma)
La luce elettrica: l’invenzione della lampadina spalanca le porte al settore della luce elettrica, non solo dal punto di vista culturale-sociale per la radicata credenza nel binomio luce=bene vs buio=male, ma soprattutto per l’acquisizione del potere culturale associato a questa scoperta (potere di controllo legato all’accensione e spegnimento della fonte di illuminazione, a proprio piacimento). La lampadina inizia ad entrare anche nel mondo dell’arte, divenendo ben presto principale elemento decorativo. Del 1853 è la prima lampada ad arco e, a Parigi, già nel 1881 ve ne sono 4000 esemplari; la lampadina così come la lampada ad arco vengono inventate quasi in contemporanea tuttavia la lampadina entra in commercio successivamente perché difficilmente adattabile e più costosa.
Curiosità: In Italia, è Torino la prima città ad essere illuminata dalla luce elettrica; nel 1883 si comincia a pagare le prime bollette per la luce elettrica; la fama di Edison si deve quasi esclusivamente al fatto che mise in commercio la corrente elettrica. La prima centrale elettrica italiana sorge a Milano nel 1883.
La radio: Nel 1895 G.Marconi (1909 vince il premio nobel per la fisica), dopo numerosi esperimenti, realizza finalmente uno strumento che permette di comunicare con telegrafia, senza fili, tramite onde radio e già nel 1903 riesce ad inviare un messaggio a distanza di due continenti. Le prime applicazioni di questa sua scoperta, grazie alla decisione di Marconi di donare la sua scoperta alla marina italiana, porteranno alla radio. Nel 1924, in Italia, iniziano le prime trasmissioni radiofoniche contribuendo all’apprendimento, allo sviluppo e diffusione della lingua italiana (la radio in broadcasting è il primo mezzo di comunicazione di massa per le persone analfabete). Solo a partire dagli anni ’30, l’Italia, comincia ad intuire l’importanza ed il valore della comunicazione radiofonica cominciando ad applicarla al settore politico e alla sua propaganda; tuttavia per questo settore il cinegiornale avrà più seguito.

La televisione:
- 1954 nascita della Rai
- a partire dagli anni ’60 iniziano le registrazioni su nastro, quindi la commercializzazione dei VHS. In principio, l’uso della tele era legato alla fruizione comunitaria con la visione di programmi legati alla diffusione di notizie ed informazione di interesse collettivo/di massa; questo cambia con il diffondersi degli apparecchi televisivi prima e con la nascita di nuovi programmi poi solo grazie alle reti statali. E’ con l’introduzione dei privati nel settore che la televisione cambia faccia perché vi è differenziazione e moltiplicazione di programmazione, con format più accattivanti e divertenti; la televisione non è più uno strumento educativo ma diviene uno strumento di intrattenimento.
- Fine anni ’70/inizi anni ’80 è il periodo delle serie televisive, dei giochi a premi e dei quiz che accompagnano e sostengono la giornata lavorativa di mogli e casalinghe, soprattutto.


Internet: nel 1989 nasce internet

domenica 26 maggio 2013

Flash News

Si è svolta dal 21 al 25 maggio il Chelsea Flower Show, la più rinomata manifestazione floreale di tutta Europa. 
Promossa dalla Royal Horticultural Society, questa spettacolare esposizione richiama ogni anno migliaia e migliaia di appassionati "pollici verdi e non", personaggi vip e addirittura ospiti reali tra i quali la regina Elisabetta II.
Quest'anno il premio Best Show 2013 l'ha vinto un bellissimo eco-giardino, caratterizzato da un bio-laghetto alimentato da acque piovane e dall'acqua riciclata di uso domestico. Autore e progettatore è il paesaggista australiano Philip Johnson che è riuscito a dare vita ad una incantevole ed ecologica mini oasi verde, il "Trailfinders Australian Garden". 



Davvero una bella invenzione, vero?


sabato 18 maggio 2013

Perugia Flowers Show 2013 (News)

Dal 24 al 26 Maggio 2013, si svolgerà la Mostra del Mercato di piante rare ed inconsuete.

Giunti ormai alla VI edizione, si svolge sempre presso i Giardini del Frontone di perugia dal 2008; la manifestazione è suddivisa in due incontri annuali. La spring edition, che si tiene sempre nel mese di maggio, e la Winter edition, che solitamente avviene in settembre. 

Protagonisti assoluti saranno i fiori: oltre 100 varietà di ortensie, 500 varietà di rose (antiche e moderne), piante aromatiche, perenni, piante grasse o tropicali, orchidee ed iris, piante alpine e persino carnivore. 

La mostra richiama sempre moltissimi intenditori di floricoltura, professionisti del settore o semplicemente curiosi. Gli espositori, provenienti da ogni parte d'Italia, si occupano della vendita di prodotti, articoli ed attrezzi legati al giardinaggio. Ed offrono a tutti i visitatori informazioni di ogni tipo con la possibilità di seguire percorsi di approfondimento culturale sul giardinaggio, la semina o il terriccio, le tecniche di riproduzione e potatura ed infine sull'ecologia urbana al fine di acquisire un maggior livello di responsabilità e coscienza nel confronti della natura e dei suoi frutti. 

Fiori di ogni forma e dimensione, colori meravigliosi e profumi avvolgenti vi aspettano l'ultimo weekend di Maggio a Peugia. 
Fateci un salto!


sabato 11 maggio 2013

Museo di Storia Naturale di Pavia


La nascita del Museo di Storia Naturale di Pavia risale al 1771 proprio grazie al gran numero di interventi, voluti dall’imperatrice Maria Teresa d’Austria al fine di rinnovare l’ateneo di Pavia.
Costruito a scopo didattico grazie all’intervento di Lazzaro Spallanzani, all’epoca titolare della neo-istituita cattedra di storia naturale, e ad un nucleo di minerali donato al neo-museo dall'imperatrice Maria Teresa d'Austria, in persona.



Le collezioni del museo vennero incrementate grazie a raccolte specifiche da parte di studiosi o derivanti da collezioni private, acquisti, scambi ma soprattutto donazioni.  E furono allestite nel 1775, per più di cento anni, all'interno della prestigiosa sede del palazzo centrale dell’Università.
Nel 1780 il Museo contava ben più di 24.000 esemplari e godeva di grande fama presso la comunità accademica e scientifica dell’epoca; questo consentì la separazione delle collezioni dando origine a tre sezioni autonome, Zoologia, Geologia e Paleontologia e nel 1778 la nascita della sezione di anatomia comparata.
Grazie all’evoluzione ed espansione dell’Ateneo pavese, gli insegnamenti di zoologia, anatomia e mineralogia furono separati e vennero istituite delle cattedre separate.



Verso la metà del 1900 sorse la necessità di reperire spazi da adibire a laboratori cosicché nel 1960 si decise di trasferire le collezioni presso il Castello Visconteo con l’intento di allestirvi un museo aperto al pubblico. Il progetto però andò in fumo e dopo molti anni di incuria, finalmente, nel 1995 venne istituito il CISMU. Il centro Interdipartimentale di Servizi Musei Universitari si occupò del recupero di tutto il materiale, che venne pulito e restaurato e catalogato nuovamente.

Nel 2005, dopo la scomparsa del CISMU, il Museo entrò a far parte del Sistema museale dell'Università di Pavia. Attualmente, il museo, è in attesa di avere una sede stabile e definitiva e che verrà inserita nel Parco dei Musei al polo scientifico dell’Università.

A tutt’oggi, le collezioni del Museo di Storia Naturale dell’Università di Pavia vantano una unicità storica e scientifica di altissimo valore trattandosi di uno dei primi musei di storia naturale sorti in Europa. 

giovedì 2 maggio 2013

Museo per la storia dell'università di Pavia

Museo storico

Il museo per la storia dell’università di Pavia è situato nella sede centrale dell’ateneo universitario. Inaugurato nel 1936, quindi in piena epoca fascista, è composto, per come oggi lo conosciamo, dall’ insieme di materiali provenienti da differenti gabinetti del settore scientifico, storico ed anatomico.
I gabinetti, parola di origine francese, nascono come una sorta di incrocio tra musei e centri di ricerca, e si sviluppano soprattutto nell’epoca teresiana (in questo periodo la città di Pavia è sotto il dominio asburgico) in quanto voluti fortemente da Maria Teresa d’Austria. Quest’ultima era intenzionata ad accrescere e migliorare l’istruzione italiana soprattutto in ambito universitario: ordina così che le lezioni vengano fatte in italiano e non più in latino; che lo studio e l’apprendimento non sia più legato solamente ai libri ma che avvenga anche tramite incontri, seminari e con la creazione di strutture atte a coltivare interessi accademici, teorie e specializzazioni. Con una serie di manovre stabilisce quindi la creazione di diversi gabinetti al cui vertice inserisce scienziati o studiosi dell’epoca come A. Volta, L. Spallanzani, A. Scarpa, ecc. 




All’interno del museo, suddiviso in due settori argomentativi dominanti (quello anatomico e quello della fisica), è possibile trovare nella sezione medicina-chirurgia documenti o testi storici di anatomia; strumenti di medicina e chirurgia; sculture o raffigurazioni di importanti e famosi scienziati o di ricercatori in generale. E’ possibile esaminare, perché conservati più che ottimamente, resti di parti anatomiche o esemplari di scheletri umani.




Per quanto riguarda la sezione di fisica, dove troviamo invenzioni di fisica, ottica o ingegneria meccanica, è presente al completo l’originario gabinetto di Alessandro Volta con tutti i suoi elementi originali. La parte più affascinante ritengo sia l’insieme delle invenzioni del famoso scienziato collocati sulla sua spaziosa scrivania in legno. 
E’ possibile osservare:

- l’elettroforo perpetuo, sua prima invenzione che rendeva possibile. tramite lo sfregamento della base “schiacciata”, la creazione di scariche elettriche che andassero a ricaricare altri oggetti/strumenti.

- la pistola in vetro inventata ed usata da Volta purché riempita di aria e metano e fatta funzionare grazie alla vicinanza con le scariche elettriche

- elettrometri quadrati, ideati da Volta perché andassero a sostituire quelli tondi (ben poco precisi e utili), che misuravano la tensione elettrica in maniera unisona quindi con medesimi gradi di tensione, uguali per tutti.

- Bottiglie di leida, le prime e più vecchie forme di condensatore, utilizzate per gli esperimenti che lui stesso faceva con l’elettricità.





- un esempio di ricostruzione della “famosa” pila di Volta






lunedì 29 aprile 2013

Flash News

Il nostro paese è in crisi e questo, purtroppo, è un dato di fatto eppure, secondo un indagine Eurisko, in Italia nel 2012 l'acquisto di cibi biologici è cresciuto di oltre il 7%!
Sono aumentate quindi le vendite di frutta e verdura, di formaggi e uova senza conservanti, additivi artificiali o coloranti. 
Mangiare bene e sano, mangiare bio non è più un dovere ... diventa una scelta. Una scelta consapevole.